L'anno 1091 sul portale
della Chiesa San Giacomo (SS. Rosario)

Sul portale della chiesa di S.Giacomo è collocata una pietra di forma ovale con inciso l’anno 1091.

Un attento visitatore del sito (Vito Granito di Campagna -SA-, e-mail del 01/09/2010) ci ha fatto notare che la data 1091 scritta in numeri arabi non può che essere postuma dal momento che questi numeri furono introdotti in Italia e in Europa nella prima metà del XIII secolo (“Liber abbaci” di Leonardo Fibonacci, anno 1202-1228) e cominciarono ad essere comunemente usati in Europa solo nella metà del XVI secolo.

Come è possibile che nell’XI secolo qualcuno in Calabria, a Belvedere Marittimo, abbia utilizzato i numeri arabi quando ancora in tutta Europa non erano conosciuti e comunque non utilizzati?

Se lo scalpellino, pertanto, avesse inciso la data nel 1091, avrebbe utilizzato i numeri romani e non quelli arabi. Ciò significa che la data è stata incisa non nel 1091 ma molto più tardi, almeno 5 secoli dopo.

Si possono però fare, come faremo, molte ipotesi sia a favore di una incisione coeva sia a favore di una postuma.

Intanto diciamo che non conosciamo la provenienza e, dunque, la collocazione originale della pietra ovale considerato che l’attuale posizione molto probabilmente risale al XVI secolo quando, cioè, è stato rifatto il portale in pietra arenaria che ancora oggi possiamo osservare, opera di bottega di lapicidi locali.

La collocazione della pietra sul portale, però, potrebbe addirittura essere avvenuta solo 40-50 anni fa, intorno cioè al 1970. Nella relazione storica sulla chiesa di S.Giacomo, infatti, scritta il 10 maggio 1977 dall’avv. Umberto Iaconagelo, appassionato di storia locale oggi non più vivente, si legge che: “…su di un grosso blocco di pietra trovato sottofabbrica, è chiaramente incisa la data del 1091…”.

Quando è stato trovato il blocco di pietra? Dove? In quale occasione? Cosa significa “trovato sottofabbrica”? L’avv. Iaconangelo riferisce la notizia in quanto testimone oculare del suo ritrovamento, l’ha letta su documento o l’ha appresa verbalmente da altri?

Molti gli interrogativi senza risposta.

Si deve in ogni caso ammettere che nel 1091 le cifre arabe non erano ancora utilizzate con la ovvia conseguenza, ripetiamo, che l’anno è stato scolpito sulla pietra molto più tardi, forse nel XVI secolo.

Se le cose stanno così, ci chiediamo come mai qualcuno nel XVI secolo ha scolpito su quella pietra l’anno 1091? Sostituì con la nuova incisione un’antica incisione in numeri romani fatta su un blocco di pietra ridotto in frantumi? Aveva letto la data su un documento, oggi andato perduto, nel quale era riportato l’anno di costruzione della chiesa?

Ma la domanda principale resta la seguente: perché 1091? Cosa accadde di così importante in quell’anno? Venne posta la prima pietra di un precedenre luogo di culto? Ricordava la data di un avvenimento di grande rilevanza storica? Era stato scolpito sulla tomba di un personaggio illustre in ricordo della sua scomparsa?

Un’ipotesi molto suggestiva potrebbe essere quella di associare il 1091 all’anno di costruzione del castello di Belvedere che, secondo alcuni storici locali, è stato costruito proprio sotto la dominazione Normanna. Il 1091, dunque, come anno di costruzione del primo luogo di culto e del castello, delle mura di cinta e delle due porte medioevali e di qualche altra importante costruzione non giunta fino a noi.

Infine anche un’ipotesi fantasiosa a favore dell’autenticità storica della scritta.

La prima testimonianza scritta dei numeri arabi risale all’anno 976 (Codex Vigilanus, Spagna) ma questi numeri erano già utilizzati da tempo nel mondo arabo. E allora perché non ipotizzare che a scolpire l’anno 1091 sia stato qualcuno, un arabo ad esempio, giunto fortuitamente a Belvedere M. o catturato durante le scorrerie piratesche dell’epoca o di epoche precedenti?

Un anno “misterioso” il 1091, dunque, per Belvedere M. perché racchiude in sé tutte le domande senza risposta che ci siamo qui poste e molte altre ancora che vi abbiamo risparmiato per evitare di appesantire eccessivamente la questione.

Per completezza pubblichiamo una tabella, tratta dal sito internet “blog.giofugatype.com“, nella quale è evidenziata cronologicamente l’evoluzione grafica dei numeri arabo-indiani.

Non possiamo non evidenziare la perfetta corrispondenza tra i numeri 1 e 9 del Codex Vigilanus e quelli dell’anno 1091 scolpiti sulla pietra della chiesa di Belvedere M..